“Chi più in alto sale, più misantropia sfoga”

Andare in montagna è spesso un fatto personale, la motivazione che spinge gli alpinisti a rischiare la propria vita per raggiungere le cime più alte e percorrere le vie più difficili è quasi sempre effimera alla logica della mente umana.

Tra chi parte con spirito di esplorazione e chi cerca l’eccitazione adrenalinica dell’estremo, ci sono io che tengo lo zaino pronto per scappare quando i miei livelli di misantropia raggiungono vette himalayane.

Per niente interessato alla performance e ancora meno a ficcare nel mio cv di montanaro il nome di qualche montagna famosa, la più grande spinta a scalare i monti me la danno i bivacchi. Belli, brutti, spartani, accessoriati, quello che conta è che siano in una posizione isolata dal mondo per potermi ritrovare da solo con i miei pensieri e godermi una totale disconnessione da una vita sempre più virtuale che reale.

Queste caratteristiche appartengono alla perfezione alla Capanna Resegotti sul versante sud del Monte Rosa: rossa, irraggiungibile, situata su un burrone, semplicemente perfetta.

CAPANNA RESEGOTTI, INFO UTILI:

  • Tempo salita: 6 ore;
  • Tempo discesa: 4 ore e 30 minuti;
  • Difficoltà: via alpinistica classificata F (facile), necessari ramponi, picozza e casco;
  • Numero sentiero: 207 fino al Rifugio Barba Ferrero, poi a vista;
  • Dislivello positivo: 2100 m;
  • Punti di appoggio: Rifugio Barba Ferrero;
  • Acqua lungo il percorso: sì, abbondante ogni circa 30 minuti;
  • Dotazione bivacco: gas, stufa a legna (legna non presente), pannelli solari, pentole e stoviglie, 20 posti letto con coperte, bagno;
  • Traccia gpx: download (non mia);

Da Alagna Valsesia alla Capanna Resegotti

Salire alla Capanna Resegotti è un’esperienza ricca di emozioni, ma è anche un itinerario che non va per nulla sottovalutato. Per affrontarlo bisogno essere sicuri al 100% delle proprie condizioni fisiche e mentali, bisogna avere dimestichezza con l’alpinismo in ambienti diversi e con le attrezzature necessarie per completare il percorso.

La via prevede una prima parte di tipo escursionistico facile fino al Rifugio Barba Ferrero, prosegue fino a una lunghissima morena fatta di sfasciumi molto insidiosi, si inerpica lungo il ghiacciaio Sud delle Locce e infine si arrampica lungo un versante roccioso quasi verticale fino alla Capanna Resegotti. Fondamentali ramponi, picozza e casco sia per la progressione in sicurezza su ghiacciaio, sia per il forte rischio di scariche rocciose dall’alto.

Da Acqua Bianca al Rifugio Barba Ferrero (1 ora e 30 minuti)

Ad Alagna Valsesia (2h da Milano) si lascia la macchina al parcheggio al termine della strada e si prosegue in bus navetta (3€ a/r) fino in località Acqua Bianca (10 minuti di bus, o in alternativa 1 ora a piedi).

Da qui si procede seguendo le indicazioni del sentiero 207 (o altre volte indicato come 7). Dopo i primi 10 minuti che lungo una mulattiera portano a un grosso crocevia, il sentiero prosegue in un grazioso bosco lungo il torrente. Le difficoltà sono praticamente inesistenti e la pendenza è leggerissima fino ai piedi del crinale su cui è costruito il rifugio. Oltrepassato un torrente dopo circa 50 minuti, la salita inizia a farsi seria e guardando in alto si ha la prima e ultima occasione di scorgere il rifugio. La vegetazione scompare rapidamente salendo di quota e dopo altri 40 minuti si raggiunge il Barba Ferrero dove concedersi una breve sosta e rifornirsi di acqua.

capanna resegotti monte rosa alagna valsesia bivacco gpx trekking (2)

Rifugio Barba Ferrero

Dal Rifugio Barba Ferrero al Red Carpet (2 ore)

Fino a qui tutto facile, sentieri ben tracciati e battuti, ma dal Rifugio Barba Ferrero in poi la faccenda cambia radicalmente. Si procede quasi a vista.

Il sentiero per la Capanna Resegotti prosegue a sinistra del rifugio (non seguite il sentiero che parte alla destra del rifugio e oltrepassa il torrente con un ponte di legno) e si inerpica sul lunghissimo crinale erboso che sovrasta il Barba Ferrero.

Si tratta di un sentiero non tracciato, poco battuto e per il primo tratto poco visibile. Bisogna orientarsi cercando punti di riferimento e ometti. Dietro al rifugio spiccano 2 piramidi rocciose ricoperte di erba, puntate alla sinistra di queste (se non trovate il sentiero). Il tracciato costeggia la piramide più bassa per poi sormontarla e aggirare da destra la seconda piramide con una lunga S.

CAPANNA Resegotti monte rosa gpx trekking

Dietro al Rifugio Barba Ferrero, evidenziate le due piramidi

Dalle prime 2 piramidi, si risale con stretti zig zag e forte pendenza fino a una terza piramide completamente erbosa che veglierà tutto il tempo sopra la vostra testa.

In cima alla piramide ci si affaccia su uno scenario completamente diverso, un ambiente alpinistico ostico e impegnativo, un pianoro morenico di roccia ferrosa che per il suo colore rossiccio ho ribattezzato il “Red Carpet”, come un lunghissimo tappeto rosso che dà accesso al Ghiacciaio Sud delle Locce.

Dal Red Carpet alla Capanna Resegotti (2 ore e 30 minuti)

In piedi sulla punta della piramide, in caso di buona visibilità, si può vedere dritta in linea d’aria la Capanna Resegotti guardando verso nord, all’ombra della Punta Gnifetti e a metà della Cresta Signal. Il Red Carpet conduce senza troppe difficoltà al ghiacciaio, ma bisogna fare attenzione agli ometti spesso invisibili. Si punta dritti verso la Capanna attraversando un breve pianoro abitato dagli stambecchi, fino a che ci si ritrova di fronte a un alto muro di rocce levigate dal disgelo con un ghiacciaio sulla sinistra.

 

Qui bisogna incanalarsi a destra, verso est, seguendo lo sfasciume di pietre rosse. Si risale un breve pendio e si raggiunge il ghiacciaio Sud delle Locce che va asceso verso sinistra in direzione nord-ovest.

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Il muro di roccia e la Capanna Resegotti con evidenziato indicativamente il tracciato

Il ghiacciaio compie una larga S per portarsi esattamente sotto alla Capanna Resegotti. Bisogna procedere con cautela e con i ramponi ai piedi poiché la pendenza supera i 45 gradi in molti punti. È un tratto di grande fatica fisica e impegno mentale per restare concentrati su un terreno pericoloso.

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Ai piedi della Capanna Resegotti nel tratto terminale del ghiacciaio

Se vedete la Capanna, puntate dritti verso di lei. Leggermente più a sinistra rispetto alla normale, nella parte finale del ghiacciaio, troverete una lunga corda fissa che vi aiuterà a terminare l’ascesa con i ramponi. Una volta giunti su roccia, a circa 2 ore dalla piramide, la corda si trasforma in catena per un tratto attrezzato che porta fino alla terrazza della Capanna Resegotti. Sebbene non sia classificato il grado di difficoltà di questa via rocciosa, non è da sottovalutare. L’esposizione c’è, la roccia è sdrucciolevole con una buona verticalità, a cui si sommano le ore di cammino già percorse. 30 minuti di risalita cauta, un piede alla volta, concentrandosi sui propri passi e sul battito cardiaco. Il bivacco si avvicina sempre più, anche se con estrema lentezza. Alla fine, eccola lì, la Capanna Resegotti! Dalla sua terrazza si domina tutta la vallata, tutto il ghiacciaio si estende al di sotto, a ovest la Punta Gnifetti veglia sugli alpinisti.

L’Alba dalla Capanna Resegotti

Discesa (4 ore e 30 minuti)

La discesa è più veloce della salita, ma altrettanto rischiosa. Prestare particolare attenzione durante la discesa dell’ultimo tratto roccioso attrezzato. Sul ghiacciaio procedere con estrema cautela soppesando la tenuta di ogni passo.

Tolti i ramponi puntate a vista verso la piramide erbosa sempre ben visibile, facendo attenzione a non scivolare sulle rocce lisce e umide per il disgelo.

Dalla piramide ritroverete abbastanza facilmente il sentiero fino al rifugio Barba Ferrero e poi tutta facile fino ad Acqua Bianca.

Consigli

La salita alla Capanna Resegotti non è da sottovalutare ed è consigliabile solo a chi ha una buona esperienza in montagna. Sebbene sia classificata come Facile nella scala delle difficoltà alpinistiche, bisogna saper utilizzare ramponi e picozza per progredire sul ghiacciaio in sicurezza. Indossare il casco è fondamentale per proteggersi dalla frequenti scariche di sassi che cadono dall’alto (spesso provocate dagli stambecchi).

All’interno della Capanna Resegotti trovate tutto il necessario per cucinare e dormire. È comunque consigliato il sacco a pelo.

Come buona norma, non consumate e basta come ospiti al gran galà. Portate qualcosa di utile da lasciare all’interno del bivacco per i prossimi alpinisti che ne usufruiranno: un accendino per accendere il gas, delle bustine di zucchero, una scatola di tè o un pacco di cibo liofilizzato.

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