La penisola dello Yucatan è magia, sogno. E’ chilometriche spiagge bianche e mare turchese, è storia e arte, siti archeologici e rovine Maya, è delizie di pesce e frijol, intreccio di lingue e culture. E come se tutto ciò non bastasse a renderlo uno dei luoghi da vedere assolutamente almeno una volta nella vita, ecco spuntare tra la fitta vegetazione i cenotes, che da soli meriterebbero un volo in direzione Messico. 

Un cenote è un fenomeno naturale carsico, una grotta parzialmente o totalmente collassata che si riempie di acqua dolce, formando una piscina naturale. Nella penisola dello Yucatan se ne contano circa 7.000, di diversi tipi – a cielo aperto o sotterranei – ma solo alcuni sono visitabili. Ecco quelli che ho avuto modo di conoscere e che vi consiglio!

#Dzibilchaltún – Questo sito archeologico, testimonianza della civiltà Maya, è situato a pochi chilometri da Merida, capitale dello Yucatan. Comprende numerose rovine tra cui il famoso tempio delle sette bambole e il cenote a cielo aperto Xlacah, in cui ci si può rinfrescare tra le ninfee una volta terminata la visita.

#Noh Mozon, Tecoh – Situato a circa mezz’ora da Merida, questo cenote è uno dei meno conosciuti anche se tra i più spettacolari. Ci si arriva percorrendo una strada sterrata e dissestata (meglio noleggiare una jeep) ed è completamente immerso nel verde e nel silenzio della foresta. Fermatevi sul cratere a godere della vista mozzafiato, prima di raggiungere l’acqua attraverso una lunga scala di legno. In questo cenote è possibile fare immersioni, un’esperienza unica!

#Ik-Kil – Il cenote forse più famoso e ahimè anche più affollato si trova a pochi minuti dallo straordinario sito archeologico di Chitchen Itza. Immerso in un parco ben curato e attrezzato con docce, spogliatoi, ristoranti e negozi, questo cenote è di forte impatto visivo. La scalinata che conduce alla base è intervallata da ballatoi che offrono scorci suggestivi e, una volta raggiunto l’ingresso in acqua, potrete decidere di nuotare nell’acqua cristallina, profonda più di 40 mt, o tuffarvi da diverse altezze (Ik-kil ha ospitato, tra gli altri, il Red Bull Cliff Diving). Scenografico!

#Hacienda San Lorenzo, Oxman – Situata a sud di Valladolid, questa hacienda mi ha subito riportata al mio telefilm preferito da bambina..Zorro! Immersa nel verde ed attrezzata con tavolini, bar e piscina, è l’ideale per trascorrere qualche ora in assoluto relax, lontano dai tracciati più turistici. La particolarità dell’hacienda è sicuramente il cenote sotterraneo, provvisto di corde/liane per tuffarsi nelle sue acque limpide.

#Homun  A bordo del Tuk tuk guidato dal simpaticissimo Juan Carlos, mi sono lasciata trasportare tra sentieri sterrati, villaggi pittoreschi e bimbi scalzi, ma soprattutto tra i più bei cenotes di Homun. Il percorso prevede cinque cenotes, tutti diversi tra loro per conformazione, tutti a loro modo spettacolari. Da Santa Maria, una grotta in cui le incisioni sulle pareti testimoniano l’uso che ne facevano i Maya, a Santa Rosa, che necessita di luce artificiale in quanto la cupola è ancora integra e ci si accede solo attraverso una ripida scala di legno. E poi Bal-Mil, Tza-Ujun-Kat e Yaxbakaltun, i cui fondali spaziosi e illuminati dal sole sono l’ideale per una nuotata rigenerante. Uno dei ricordi più belli che ho del Messico!

Info pratiche: la maggior parte dei cenotes sono curati dagli abitanti locali, che chiedono di pagare una piccola somma per l’ingresso. Siate generosi: queste persone vivono delle nostre mance e spesso si rivelano delle ottime guide! Inoltre, ricordate che non tutti i cenotes sono attrezzati con docce, teli e spogliatoi. Per sicurezza, indossate il costume prima di partire e portate con voi un asciugamano. Attenzione anche agli orari: i cenotes più conosciuti (come quello di Ik-kil) si trasformano in veri e propri carnai nelle ore di punta. Occhio inoltre a: strade dissestate, scale ripide, rocce e gradini scivolosi.

BUON DIVERTIMENTO!

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