Anche le Alpi Orobie hanno avuto la loro Vajont, una tragedia colossale che è costata la vita a 356 persone, quando nel 1923 la diga del Gleno crollò sotto il peso dell’acqua accumulatasi nel bacino artificiale per via delle abbondanti piogge. Oggi, i resti della diga sono una meta suggestiva per una bella escursione impegnativa, ma non troppo.

Superato il Passo della Presolana e proseguito per alcuni km in direzione Colere, si giunge al comune di Vilminore, sopra al quale, nel 1916 cominciò la costruzione di una diga ad archi multipli. L’utilizzo di materiali scadenti e le modifiche strutturali al progetto iniziale non autorizzate dal Genio Civile causarono l’1 dicembre 1923 il crollo della diga che inondò i paesi a valle e provocandone la morte degli abitanti.

L’ESCURSIONE ALLA DIGA DEL GLENO

Oggi, a 95 anni di distanza, si può salire fino ai resti della Diga del Gleno con una bella escursione che parte da Vilminore di Scalve, in località Pianezza. Lasciata l’auto al parcheggio di fronte alla chiesetta, si prosegue inizialmente all’interno del bosco, per poi deviare quasi subito verso destra e inoltrarsi nel bosco. Il dislivello totale è relativamente lieve, 270 mt in totale, ma ha uno sviluppo abbastanza rapido.

Dopo circa 10 minuti di cammino su un sentiero in lieve pendenza nel bosco, infatti, si giunge in una suggestiva pineta e si prosegue seguendo le indicazioni per la Diga del Gleno. Qui la pendenza diventa importante. Si procede su sentiero ben battuto, ma ripido che può mettere alla prova i meno allenati. L’importante è tenere duro per circa 30 minuti. La ripida mulattiera a tornanti, infatti, si fa pianeggiante per l’ultimo, gradevole tratto di sentiero che in 20 minuti vi condurrà ai resti della Diga del Gleno, non senza suggestivi passaggi scavati nella roccia.

Superata una curva, all’improvviso, dopo circa un’ora di cammino, scorgerete i resti della diga. Proseguendo scavalcherete le rovine per ritrovarvi nella valle che avrebbe dovuto essere il bacino artificiale della diga, una lunga conca con al centro un lago. Qui ci si può stendere al sole o si può proseguire su uno dei tanti sentieri che percorre le Orobie, come ad esempio quello che porta al Passo di Belviso e al Rifugio Nani Tagliaferri.

COME ARRIVARE AI RUDERI DELLA DIGA DEL GLENO

Il sentiero per i ruderi della Diga del Gleno parte dalla località Pianezza di Vilminore di Scalve. Si raggiunge dal Passo della Presolana, scendendo verso Colere e seguendo le indicazioni stradali. In alta stagione (giugno-agosto) è molto frequentato e potrebbero esserci limitazioni sul traffico verso la località di partenza.

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